Presentata dall’On Buonpane (M5S) lo scorso 05/02/2019 sui rapporti con Sorgente
Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali, al Ministro dell’economia e delle finanze. — Per sapere – premesso che: Sorgente Group Italia SpA è una holding attiva nei settori immobiliare e della finanza; le società immobiliari, finanziarie e di servizi sono 94, situate in Italia, Francia, Svizzera, Gran Bretagna, Lussemburgo, Emirati Arabi Uniti, Stati Uniti d’America, Brasile, con uffici operativi a Roma, Milano, New York, Lussemburgo; nell’ambito del gruppo, il patrimonio immobiliare posseduto, gestito e amministrato dai fondi e dalle società controllate – al 31 dicembre 2017 – è di oltre 5,8 miliardi di euro; la vigilanza della Banca d’Italia ha disposto lo scioglimento del consiglio di amministrazione della suddetta società, sottoponendo alla procedura di amministrazione straordinaria la sua società di gestione del risparmio; il commissariamento deciso dalla Banca d’Italia ha portato allo scioglimento degli organi societari di Sorgente Sgr, con la nomina di Elisabetta Spitz a commissario straordinario, confermando allo stesso tempo Carlo Petagna a direttore generale; le motivazioni del provvedimento si riferiscono a violazioni normative e irregolarità nell’amministrazione; l’iniziativa della Banca d’Italia, inoltre, è volta a garantire l’attività aziendale e la piena tutela dei diritti degli investitori e dei creditori sociali; fin dalle prime righe del documento della Banca d’Italia, si fa riferimento ai «rilevanti rischi strategici e reputazionali derivanti dal deterioramento dei rapporti con la Fondazione Enasarco»; l’ente di previdenza dei rappresentati di commercio era il principale cliente di Sorgente Sgr, con oltre un terzo delle masse gestite dalla società detenute come quotista dei fondi immobiliari Megas e Donatello (comparto Michelangelo II) e rappresentando oltre il 50 per cento delle commissioni totali dell’intermediario; nel 2014 e nel 2016 Sorgente Group ed Enasarco hanno firmato accordi con i quali Sorgente Sgr e le società del gruppo assumevano una serie di impegni nei confronti di Enasarco, finalizzati tra l’altro al riacquisto e al replacement degli immobili e delle quote di fondi detenuti da Michelangelo H e Megas, a un prezzo già predeterminato; gli accordi sono però subito finiti nel mirino delle autorità di controllo di Consob, oltre che di Banca d’Italia, secondo cui quei patti avrebbero determinato «rischi patrimoniali sull’intero gruppo Sorgente, oltre che riflessi significativi sull’autonomia gestoria della Sgr»; Sorgente Sgr, a seguito della contestazioni mosse dalla commissione di controllo, ha disconosciuto quegli gli accordi raggiunti con Enasarco; dal sopracitato documento della Banca d’Italia, si evince che «le valutazioni espresse nei rendiconti dei due fondi sono state anche influenzate dagli accordi sottoscritti con Enasarco che prevedevano la stipula di impegni di acquisito di numerosi cespiti da parte del gruppo Sorgente Sgr a valori predefiniti, in genere significativamente più elevati di quelli di mercato»; la Banca d’Italia ha inoltre rilevato carenze nell’attività di gestione dei fondi e nella gestione delle partecipazioni detenute dai due fondi nel fondo lussemburghese (Htbf) che possiede beni iconici negli Stati Uniti, come il Flatiron di New York; da organi di stampa, si apprende come una situazione simile riguarda la Società italiana degli autori ed editori – Siae -, perché gran parte degli immobili della società vede la partecipazione di Sorgente Sgr; anche qui i fondi sottostanti (Aida, Nabucco e Norma) sono in perdita -:se i Ministri interrogati siano a conoscenza dei fatti sopraesposti e quali iniziative di competenza intendano assumere al fine di implementare il controllo sugli investimenti effettuati dalla Fondazione Enasarco per prevenire ulteriori attività, alla luce di quanto descritto in premessa. (4-02169)