La nota Federagenti è stata inviata al Governo ed alle testate giornalistiche, televisive e radiofoniche
Di seguito la nota Federagenti per la modifica del DL 16 marzo inviata al Governo, alle testate giornalistiche, televisive e radiofoniche.
Roma 18 marzo, “Il Decreto prevede all’art. 28 un’indennità di 600 euro per il mese di marzo per le partite Iva a condizione che non siano iscritte ad altre forme previdenziali obbligatorie, tagliando fuori di fatto tutti gli agenti di commercio che sono obbligatoriamente iscritti sia all’INPS che ad Enasarco. Alla nostra Categoria si applicherebbero gli stanziamenti del neoistituito ‘Fondo per il reddito di ultima istanza’, gestito dal Ministero del Lavoro, volto a garantire il riconoscimento di un’indennità ai lavoratori dipendenti ed autonomi che a seguito dell’emergenza epidemiologica hanno cessato, ridotto o sospeso la loro attività, nel limite di spesa di 300 milioni di euro per l’anno 2020. I criteri di priorità e le modalità di attribuzione di questa indennità, inoltre, secondo il Testo ufficiale, saranno adottate con uno o più decreti del Ministro del Lavoro e delle politiche sociali, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, entro trenta giorni dall’entrata in vigore del decreto. Così come l’eventuale quota del limite di spesa da destinare, ‘in via eccezionale’, in considerazione della situazione di emergenza epidemiologica, al sostegno del reddito dei professionisti iscritti agli enti di diritto privato di previdenza obbligatoria di cui ai decreti legislativi 509/94 e 103/96. Dunque ci troviamo di fronte ad un indennizzo non certo, ma ‘eventuale ed eccezionale’ e non è determinato nell’importo ma legato a successivi decreti ministeriali che ne fisseranno ‘i criteri di priorità e le modalità di attribuzione’. Comprendiamo le difficoltà attuali del Governo, ma non possiamo accettare che circa 230mila lavoratori – già duramente provati dalle conseguenze di questa epidemia – debbano subire una morte certa della loro attività. FEDERAGENTI chiede al Governo di emendare subito il decreto a tutela della Categoria rappresentata, con lo scopo quantomeno di estendere l’applicazione del regime di cui all’art. 28 menzionato agli agenti e ai rappresentanti di commercio” .