“Rispetto al precedente bilancio, sia l’assemblea dei delegati che il collegio sindacale hanno chiesto a questo cda di intervenire su diversi ambiti, in primis la riduzione delle spese generali (soprattutto quelle per consulenze e quelle dei legali che assistono la fondazione), il miglioramento dei rendimenti, soprattutto del patrimonio immobiliare; la consistente riduzione dell’esposizione all’immobiliare; la riorganizzazione dei servizi erogati ed altro ancora.
In tale occasione i delegati chiesero a gran voce anche la riforma di statuto e regolamenti per dare una maggiore importanza all’assemblea.
Quanto al primo punto cioè il bilancio, il rendimento totale del patrimonio (di circa 7 mld) è dell’1% netto, con un patrimonio mobiliare di circa 4 mld e 365 mln che rende l’1,5% netto ed un patrimonio immobiliare per 2 mld e 608 mln che rende il -0,7%, cioè ci è costato in un solo anno circa 18 mln di euro.
Il fatto poi che le spese per il personale costituiscano oggi il 67/100 dei costi di funzionamento e che tale percentuale sia cresciuta nel tempo e’ il segnale che non e’ piu rimandabile una valutazione sull’organizzazione del lavoro, ma nulla e’ stato fatto nonostante diverse sollecitazioni fatte sull’opportunità ad es. di internalizzare servizi quali il contact center e di costituire un fondo sanitario. L’ulteriore simbolo di questo immobilismo e’ dato dal peso dei vari accantonamenti che via via aumentano e che potrebbero essere addirittura minori di quanto dovrebbero essere vista la situazione in cui versano alcuni fondi immobiliari. Peraltro non basta accantonare in previsione di probabili perdite, occorre invece agire ponendo in essere interventi correttivi.
Per non parlare delle spese per le consulenze professionali sulle quali abbiamo molti dubbi e sulle quali è opportuno immediatamente fare luce per valutarne la corrispondenza all’utilità della fondazione.
Il risultato di tutto ciò e’ un utile di bilancio decrescente rispetto lo scorso anno, nonostante l’aumento dei contributi versati e la diminuzione delle prestazioni erogate agli iscritti. I risultati sono questi, poi ognuno li leggerà come ritiene più opportuno.
Pur prendendo atto del leggero miglioramento degli indicatori di copertura, il bilancio tecnico adottato sulla base dell’andamento decrescente decennale del numero degli iscritti preoccupa e non poco perché certifica un generale peggioramento prospettico significativo. Allo stesso tempo, il bilancio tecnico impegna il Cda e chi lo guida a riforme indifferibili. Già l’anno scorso lanciammo un grido di allarme, chiedendo di intervenire al più presto, per evitare nuovi sacrifici agli iscritti, ma fummo tacciati pubblicamente addirittura di strumentalità da parte del presidente. Altri ancora parlarono di ultima dimostrazione di fiducia nei confronti del presidente, chiedendo fatti e non più parole. Non vediamo come sia possibile ritenere che rispetto lo scorso anno ci sia stata una inversione di tendenza ed un miglioramento, poi ognuno la pensi come crede.
Quanto al secondo punto ovverosia il ruolo dell’assemblea, l’unico miglioramento è l’invio di una sintetica rappresentazione del verbale del Cda, che risulta a dir poco incomprensibile e molto di quello che accade in cda non risulta dai testi. A mero titolo esemplificativo, abbiamo saputo che nel cda del 27/2/19 un consigliere di amministrazione ha lamentato di essere stato sostituito da altro collega con decisione unilaterale del presidente in uno degli organismi partecipati dalla Fondazione, laddove una delibera consiliare prevede per evidenti motivazioni di trasparenza e collegialità che tali designazioni siano precedute da un previo confronto all’interno del Comitato consiliare nomine. Abbiamo inoltre saputo che sempre nella stessa seduta del Cda un Consigliere ha segnalato – chiedendo immediati approfondimenti in merito – la situazione di un Senatore della Repubblica, inquilino della Fondazione, che avrebbe transatto a condizioni di particolare favore la propria morosità nei confronti della Fondazione. Ci sembra assurdo che notizie di questo tipo ed importanza non vengano portate all’attenzione dell’assemblea dei delegati, ciò è illegittimo ed antidemocratico e per questo chiediamo che ai Delegati vengano inviati i verbali completi da quando questo Cda si è insediato e per il futuro”.
A nome di Boggian, Cornaro, Coppola, Corsetti, Notarstefano, Colella, Lodi.